mercoledì, febbraio 14, 2007

Io sarò anche esagerato... ma prima di andare al Jamin leggi attentamente le avvertenze, potrebbero causarsi effetti collaterali

Ogni anno, da una decina, nel calendario delle manifestazioni canore del nostro paese spicca senza dubbio l’ Heineken Jamin Music Festival… e fin qua nulla di particolare, solita listona di musicisti, quest’ anno anche particolarmente interessante (almeno per quanto riguarda i miei gusti)… ma tanto io, come al solito, alla fine mica ci andrò… e allora, il motivo per cui mi sono messo a fare questo post sull’ evento sponsorizzato dalla nota birra, mi viene ispirato dalla nuova location della manifestazione: Parco San Giuliano di Venezia, molto, ma molto, vicino a Porto Marghera, per la precisione meno di un Km.
Se negli ultimi anni sto benedetto festival si svolgeva in quel di Imola, ecco che quest’ anno, per ovvi motivi tecnici che manco ci interessano, ma che se vuoi sono riassumibili col fatto che l’ autodromo nel quale avveniva il tutto non esiste più e ora dovrebbe esserci un enorme cantiere, gli organizzatori hanno così deciso di optare per l’ ottimo Parco San Giuliano… senza dimenticarci che avverrà tutto in una molto probabilmente torrida estate, inizierò a elencare i pregi di questa location partendo dal fatto che sorge sopra una discarica tossica coperta negli anni 60/70, periodo noto per essere fra i più hippie per quanto riguarda ecologia e salvaguardia dell ‘ambiente; come ho già lasciato trapelare è appunto nelle vicinanze di Porto Marghera, con tutto il suo petrolchimico e i suoi scarichi aperti nell’ acqua, visibile proprio dalle spiaggette che circodano San Giuliano, bagnate da un liquido di color violaceo, simpatico cromatismo donato dai rinomati scarti industriali; figurati che questa lingua di terra sorge all ‘interno di quello che gli addetti ai lavori chiamano, a causa delle sue proprietà terapeutiche: “Triangolo della Morte”.
Torniamo un momento al festival e al pubblico che porterà in quel luogo… come sempre, vengono venduti abbonamenti vari lungo questa quattro giorni all’ insegna della musica, la proposta più conveniente e allettante è quella che consente di assistere all ‘intera manifestazione con la possibilità di campeggiare all’ interno della zona adibita, ma… è il caso di starsene lì quattro (quattro!) giornate a bere, mangiare, dormire, respirare, quant’altro e, spero, evitare anche solo di avvicinarsi al liquido colorato lungo le spiagge???
Io non so chi abbia deciso tutto ciò, ma credo siano degli italiani… e ho una mia teoria… l’ ultimo giorno hanno messo apposta Vasco, per fargli godere il privilegio di avere fra il pubblico persone dotate di una vistosa fluorescenza dovuta alle caratteristiche ambientali; ma vuoi mettere quando fa “Alba Chiara”, altro che accendini…
Ok che c’è gente che per la musica ha rischiato o addirittura perso la vita, ma un discorso è Jimi Hendrix piuttosto di Jim Morrison o Elvis, un’ altra cosa è andare a vedere un concerto con delle controindicazioni un po’ troppo fortine… ma chi ha avuto la geniale pensata di Parco San Giuliano?… ma se domani mattina scopri che Freddy Mercury è ancora vivo, i Queen si riuniscono e il primo concerto lo organizzi a Chernobill?!

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