venerdì, febbraio 24, 2006

Non sò se andrò a Brockeback mountain...

Domenica vorrei andare a vedere “i segreti di Brokeback Mountain”, mi hanno anche invitato e sono curioso di vedere se è un film che funziona o è la solita pappona sentimentale caricata di una morale talmente pesante da fracassarmi le palle… magari è solo un mio pregiudizio, anche se il cowboy omosessuale non crea nella testa di noi maschi (non ho usato di proposito “uomini”) un patto di complicità saldo come un mitra nelle mani di Bruce Willis (o chi per lui…)… ci vorrei andare ma c’è un problema: ieri notte mi è apparso in sogno uno degli uomini che ha contribuito, fin dai primi ricordi da bambino, alla formazione del mio carattere e modo di essere, il suo nome è… Eastwood, Clint Eastwood… era triste, i suoi occhi di ghiaccio sembravano sciogliersi in lacrime da un momento all’ altro, è stato toccante… eh sì, abbiamo fatto una bella chiaccherata ed ora, dopo una giornata di riflessioni, mi ritrovo a scrivere questo post… questo è quello che ci siamo detti io e il buon Clint, seduti sul suo carro mentre attraversavamo il deserto sorseggiando wiskey:
(C:= Clint, M:= io)

-C: “Ho saputo che devi fare una scelta e so che non ci deluderai…”
-M: “Non vi deluderò…?!”
-C: “Già, me e tuo padre… ti ricordi, è stato lui a farci conoscere; eri ancora un bambino”
-M: “Il texano dagli occhi di ghiaccio… sei sempre stato il cowboy del mio immaginario, più di Wayne e chiunque altro…”
-C: “Lo so… e sono qua per questo… Dimmi, mi hai mai visto accarezzare e fare lingua in bocca con un altro uomo?”
-M: “No certo… ma sai che io non ho niente contro gli omosessuali…”
-C: “Nemmeno io, mi limito a sparare quando ne ho uno a tiro e niente di più… Ma credo di essere stato una persona importante per te, o sbaglio?”
-M: “Certo, ovvio.”
-C: “E allora non mi deludere, pensa a come si sentirebbe il mio povero cuore se la tua mente perdesse di vista quello che ti ho insegnato.”
-M: “Ma Clint, i tuoi occhi stanno diventando lucidi…?!”
-C: “Ora và… E ricordati che se prenderai la decisione sbagliata la prossima volta che ci vedremo si scatenerà l’ inferno…”

Di colpo mi sono svegliato e il sogno è finito … mi sa che per adesso, almeno finchè Clint si dimostrerà così ostile, non andrò a vedere Brockeback Mountain…

Che forma di vaso preferisci?… Quando cagare diventa un piacere!

E’ inutile girarci intorno… nella nostra vita casalinga quotidiana il piacere di una bella evacuazione in bagno, sana robusta corposa e in santa pace, è uno dei momenti più piacevoli e rilassanti che la nostra società ci consente ancora di ottenere a basso costo… c’è chi la fa mentre legge il giornale, chi pensa, chi legge le etichette dei prodotti da bagno, chi fissa la carta igenica; ma non è di questo che voglio parlarti…
La forma del water, che dagli addetti ai lavori viene chiamano “vaso”, influisce non poco sulla resa della cagata (che gli adetti ai lavori chiamano “defecata”) che andiamo a fare… pensaci bene… se ti capita di fare la cacca in un bagno che non è quello di casa tua, ammesso di poterti sedere tranquillamente sul vaso, noterai che la differenza col fido sanitario presente nel tuo bagno si sente… ed è qui che volevo arrivare…
Esistono molte forme di “vasi di bagno” in commercio?… Quali sono le peculiarità e le differenze a livello tecnico e pratico??
Per soddisfare queste curiosità mi sono documentato e ho personalmente provato le varie tipologie di water in ceramica normalmente presenti sul mercato… le ho recensite e ho fatto una breve guida che ora vedremo insieme; tieni presente che non andrò ad analizzare nello specifico le marche o i modelli presenti sul mercato ma la tipologia di forma, analizzando i prodotti di punta delle varie scuole di pensiero a livello di design.


FORME CLASSICHE

Solitamente questa è la tipologia di forma più diffusa.
I tre modelli che ho potuto testare (quelli che vedi qui a lato) presentano caratteristiche molto simili sebbene siano di fasce di grandezza diversa (vedi quote): buon avvolgimento e grado di protezione, la parte del culo (che gli adetti ai lavori chiamano “posteriore”) esposta è centrale e leggermente verso il retro.
La zona di appoggio va da circa ore 4 a ore 8 (dipende dal soggetto); il problema principale di questo tipo di vasi è talvolta la difficoltà nell’ essere precisi quando si tratta di orinare, ma questo è un altro discorso; il mio suggerimento è quello di sceglierne uno che si adatti alla propria costituzione fisica, magari facendosi consigliare al momento dell’ acquisto o provare personalmente il grado di confort sedendosi sopra.
Alcune ditte leader nel settore consentono anche la possibilità di fabbricare un modello su misura.



MODELLI A SEDUTA QUADRILATERALE

Questa forma molto in voga fra gli architetti
contemporanei presenta delle sostanziali differenze con la categoria precedente: la zona d’ appogio va da ore 3 a ore 9 circa; questo significa la parte posteriore è esposta con un’ angolatura orizzontale prossima ai 180°.
La protezione in questo caso è scarsa ma il vaso è adattabile ad un maggior numero di soggetti; ideale se si ha una famiglia numerosa, se si è indecisi o si ricevono molti ospiti che intendono defecare a casa vostra.
I due modelli che ho testato erano di ampie dimensioni, hanno soddisfatto mediamente le esigenze di amici e parenti; nonostante il basso coefficiente di avvolgimento e l’ insicurezza derivata dal limitato spazio di appoggio, si sono comunque dimostrati versatili ed efficenti.

MODELLI OVALOIDI

Questi modelli sono abbastanza diffusi e venivano
ampiamente installati nel decennio scorso;
la loro caratteristica forma curva costringe ad allargare maggiormente le gambe quando si è nella posizione seduta,
questo problema non si presenta se avete un culo di ampie dimensioni; io ne ho provati due e purtroppo la varietà di misure presentata dalle più celebri marche del settore è ristretta, questo significa che devi essere fortunato a trovare un modello che si adatti alla tua posizione e alle tue chiappone (che gli addetti ai lavori chiamano “natiche”).
Nonostante la scarsa adattabilità questi modelli hanno un vantaggio che non va trascurato: sono facili da pulire.
Ideali per le casalinghe indaffarate e per gli scapoli a patto
che siano disposti ad accettare qualche compromesso.



MODELLI A SEDUTA LARGA

Sono i modelli extra large.
Ne ho provati due, uno di forma ovaloide e l’ altro di forma
classica (sempre qui a fianco); nel mio caso la zona d’ appoggio va circa da ore 2:10 a ore 9:50.
Ideali per le grosse taglie ma scomodi per gli altri; la zona di contatto può risultare stretta e la protezione minima, in oltre la paura di caderci dentro la fa da padrone.
Lo scarso potere contenitivo li rende sconsigliati a chi ha il cagotto (che gli adetti ai lavori chiamano “diarrea” o “defecamento nebulizzato”).
Consigliati alle taglie forti e ha chi ha scarsa mira quando si tratta di orinare.

MODELLI OGIVALI

Probabilmente i modelli più scomodi in circolazione,
sostanzialmente sono solo una scelta estetica. I due modelli che ho provato sono risultati scomodi e poco confortevoli; la loro forma oblunga si adatta poco all’ anatomia umana, la protezione è certamente alta ma
si è costretti a stringere non poco le gambe.
Poco agevoli quando c’è da orinare e persino difficili da pulire.
Forse adatti a chi è particolarmente magro e magari ha anche le gambe lunghe (tipo i giocatori di basket e le modelle) ma sconsigliato agli altri.
Unico pregio: utilizzabile anche da bambini piccoli.

MODELLI CARENATI SU MISURA

Il top della gamma; fatti su misura secondo le tue caratteristiche; il water fatto solo per te!
Questo è un servizio offerto solo dalle marche più prestigiose; in un apposito laboratorio vieni scannerizzato e poi ti viene fatto un vaso personale con tanto di carenatura ergonomizzata alle tue esigenze che probabilmente potrebbe risultare scomoda ad altri. Io me ne sono fatto fare due da produttori diversie il confort è veramente inarrivabile; l’ unico problema è legato all’ elevato prezzo che lo rende un prodotto d’elite.